EBA: Sistema Bancario Europeo a rischio redditività. Nuovo stimolo all'innovazione dei modelli di business?
Per l’Autorità Bancaria Europea (EBA) il terzo trimestre del 2019 conferma una situazione di stabilità patrimoniale minacciata però da un ulteriore calo della redditività.
Dall’ultimo rapporto pubblicato dall’EBA relativo ai rischi del sistema bancario europeo, riferito ad un campione di 147 banche di cui 11 Italiane e pari all’80% degli attivi, è emersa una situazione di forte solidità ma anche di preoccupazione per le prospettive negative sulla redditività.
Nel dettaglio si può notare come i coefficienti patrimoniali delle banche UE, e in particolare il rapporto Common Equity Tier 1 (CET1), siano rimasti stabili al 14,4%. Quest’ultimo dato si è unito ad un miglioramento della qualità delle attività: l’indicatore relativo alle sofferenze (NPLs) è diminuito dal 3,0% al 2,9%.
Tuttavia in prospettiva, la percentuale di banche che prevedono un peggioramento della qualità degli attivi è ulteriormente aumentata, in particolare per i prestiti alle piccole e medie imprese (PMI) e per il finanziamento di immobili commerciali (CRE). Nonostante ciò, le banche prevedono ancora di aumentare i finanziamenti alle PMI e i prestiti al consumo.
Ma il vero problema resta la reddittività: il ROE ha subito un ulteriore calo, rispetto al trimestre precedente, scendendo al 6,6% e questo nonostante una contrazione del rapporto cost/income che si è attestato al 63,2%, ma che rimane alto.
Le determinanti per l’EBA di tale situazione non sono nuove: 1) il contesto di tassi bassi che limita miglioramenti significativi nel margine netto di interesse nonostante la tendenza ad un aumento dei volumi e una maggior selettività nel credito; 2) la crescente concorrenza, che condiziona la capacità di far crescere le commissioni, dove alcuni prodotti bancari stanno diventando delle vere e proprie “commodity”, soggetti quindi ad una "guerra" sui prezzi.
La capacità delle banche di trasferire i tassi negativi ai clienti è inoltre limitata da vincoli commerciali, di reputazione o legali. Le Challenger bank e altre FinTech presentano alcuni vantaggi rispetto alle banche tradizionali sul fronte tecnologico/assenza di legacy, esercitando quindi un’ulteriore pressione competitiva sul settore.
Nonostante i progressi compiuti per affrontare le sovraccapacità, riducendo ad esempio il numero di filiali, in molti mercati bancari la capacità di una significativa riduzione dei costi sembra limitata dalla necessità di investire e sostenere la spesa in tecnologia, governance e compliance.
Per competere con le FinTech, le banche dovranno quindi intraprendere costosi programmi di investimento in tecnologia che potrebbero ulteriormente intaccare la redditività a breve termine.
Il tema dei rischi strategici e dell'innovazione dei modelli di business resta, pertanto, centrale per il futuro delle banche tradizionali. Il processo di cambiamento nel settore sembra ancora lento ma non per tutti. La capacità di innovazione farà la differenza nei prossimi anni.
La redazione di FinancialInnovation.it