Istituzioni Finanziarie Innovative: le sfide per il settore bancario, assicurativo e finanziario tra tecnologia e sostenibilità. - FinancialInnovation.it
Sergio Spaccavento

Istituzioni Finanziarie Innovative: le sfide per il settore bancario, assicurativo e finanziario tra tecnologia e sostenibilità


Intervista a Sergio Spaccavento - Presidente AIFIn

Avete recentemente presentato il nuovo formato dell’e-book dell’”Osservatorio Innovazione Finanziaria 2023” che racchiude i principali stimoli raccolti nel programma annuale AIFIn. Qual è lo stato dell’arte dell’innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario in Italia?

Il nuovo format dell’e-book annuale dell'Osservatorio Innovazione Finanziaria, presentato recentemente all'incontro di programmazione con l'Advisory Board,  rappresenta di per sé una importante novità nel modo con cui AIFIn intende comunicare e allo stesso tempo valorizzare il proprio impegno nel realizzare la missione di promuovere, sviluppare e diffondere la cultura dell’innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario. Questa iniziativa avviene anche in occasione della ricorrenza, nel 2024, dei venti anni di attività del Think Tank. Abbiamo voluto raccogliere nel “rapporto” le principali attività realizzate nel programma annuale 2023, offrendo contestualmente una sintesi dei principali stimoli raccolti nell’Osservatorio sull’Innovazione Finanziaria e mettendo in evidenza il contributo attivo delle Istituzioni Finanziarie Aderenti.
Dalla nostra annuale survey sull’innovazione finanziaria che coinvolge un panel selezionato di Manager e Professional del settore, emerge che l’85% degli intervistati ritiene che il livello di innovazione espresso dall’industria in Italia nel 2023 sia stato “medio” o “medio-alto”. Solo il 3% ha indicato come livello “alto”. Nessuno ha indicato il livello “basso”. Anche nel 2023 il concetto di innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario, rappresentato attraverso parole chiave, si è concentrato sulla parola “Digital”. Tra le altre keyword tecnologiche la più citata è l’AI, tema centrale nel programma AIFIn 2024. Emerge in modo netto come terza keyword rilevante quella della “sostenibilità” ad indicare l'importanza del tema all'interno delle strategie di innovazione.
Sono stati rilevati i nomi delle istituzioni finanziarie percepite come più innovative. Questo dato è stato poi utilizzato per definire una parte del Financial Innovation Maturity Index AIFIn (FIMI). L’87% cita come più innovative Istituzioni Finanziarie appartenenti al settore Retail Banking, il 40% ai Pagamenti, 36% al Wealth Management. Seguono altri sotto-settori come Corporate Banking, Credito al Consumo, Assicurazioni, Asset Management, ecc. Nel FIMI sono entrate 61 istituzioni finanziarie, dove quelle aderenti AIFIn rappresentano la parte più significativa dell’indice avendo le stesse condiviso, e sottoposto a valutazione, le best practice innovative.
La priorità strategica dell’innovazione per la propria azienda è indicata per il 49% degli intervistati come “prima in assoluto”, mentre per il 41% la “seconda/terza”. Nessuno dichiara che l’innovazione non sia una priorità strategica per la propria azienda. È stata rilevata anche la sensibilità all’innovazione nei diversi livelli organizzativi: emerge al primo posto il CEO/DG e all’ultimo la base dei dipendenti, confermando il gap “culturale” rilevato nelle diverse edizioni dell'Osservarorio AIFIn.
L’autovalutazione della capacità di innovazione della propria azienda risulta per il 51% sopra la media del settore. Il dato indica un possibile bias cognitivo, già rilevato nelle precedenti edizioni. L’elemento su cui si ritiene maggiormente performante la propria Istituzione Finanziaria, in termini di capacità di innovazione, è la “Vision e la Strategia”. L’elemento su cui si ritiene di avere meno capacità di gestione dell’innovazione sono i relativi “processi e strumenti”. La cultura aziendale è indicata come la principale barriera all’innovazione.
In generale, dalla survey emerge un quadro sufficientemente positivo sullo stato di innovazione delle istituzioni finanziarie italiane. Restano tuttavia diversi punti aperti sulla corretta percezione della capacità organizzativa di innovazione aziendale e sugli strumenti e soluzioni per migliorare tale capacità. 

L'impegno delle Istituzioni Finanziarie nell'innovazione è stato anche osservato all'interno del programma annuale Workshop AIFIn 2023, 16 incontri monotematici (bancari, assicurativi e  trasversali quali Marketing, HR, Operations, Risk Management, ecc.), nel quale abbiamo potuto raccogliere e discutere oltre 100 visioni strategiche e case history. Questa visione di insieme ci permette annualmente di monitorare l'evoluzione dell'innovazione nel settore, con un approccio multidimensionale e multidisciplinare. Sulla base dell'analisi dei contributi raccolti abbiamo individuato dieci messaggi chiave per le Istituzioni Finanziarie sul tema dell'innovazione. Infine, come sempre, un contributo rilevante per verificare lo stato dell'arte dell'innovazione finanziaria arriva dalla raccolta dei progetti candidati al Premio AIFIn, 76 nel 2023. Anche in questo caso l'analisi dei progetti innovativi ha fornito indicazioni utili per rilevare le aree nelle quali le istituzioni finanziarie stanno concentrando gli investimenti e le tipologie di innovazioni.

Ha citato la sostenibilità come uno dei principali driver di innovazione per l’industria bancaria, assicurativa e finanziaria. Su questo tema avete realizzato uno specifico approfondimento nel 2023. Quali considerazioni è possibile fare?

Il 2023 ha sancito la “sostenibilità” come la nuova frontiera dell’Innovazione nel settore Bancario, Assicurativo e Finanziario.
Nonostante la digitalizzazione e la tecnologia restino i principali fattori abilitanti dell’innovazione in questa industria possiamo affermare che la “sostenibilità” è stata nell’ultimo anno il driver emergente dell’innovazione finanziaria.
Non si tratta in realtà di un fenomeno totalmente nuovo. AIFIn da tempo ha evidenziato l’importanza di integrare l’innovazione e sostenibilità coniando anche un neologismo “Finnovability”: "l'innovazione finanziaria che integra obiettivi e principi di sostenibilità".
Negli ultimi anni tuttavia una serie di fattori di contesto, normativi e di mercato hanno accelerato la rilevanza della sostenibilità come leva strategica. Questo ha portato il trend a diventare un pilastro fondamentale nel processo di trasformazione delle istituzioni finanziarie. L’abbiamo potuto rilevare nei più recenti piani strategici delle Istituzioni Finanziarie, e verificare nei progetti innovativi presentati nelle varie attività del nostro programma annuale. Non è casuale, dunque, che abbiamo voluto dedicare una parte rilevante delle nostre attività di ricerca e di condivisione della conoscenza dell’ultimo anno al tema dell’Innovazione Finanziaria Sostenibile. In particolare vorrei evidenziare i 20 articoli raccolti sul tema nei 4 numeri 2023 della Rivista AIFIn "Marketing e Finanza", contributi che hanno fornito un importante quadro d'insieme su come le istituzioni finanziarie stanno integrando innovazione e sostenibilità. Infine, abbiamo realizzato un Manifesto dell'innovazione Finanziaria Sostenibile per sensibilizzare l’intera industria e i relativi stakeholder.
Nel Manifesto abbiamo sottolineato come l'innovazione finanziaria sostenibile possa offrire, rispetto all'innovazione finanziaria in senso stretto, un “maggior valore aggiunto condiviso”, determinando sulle tre dimensioni della sostenibilità (ESG) da un lato “impatti positivi” e dell’altro una riduzione dei rischi. I benefici potranno quindi manifestarsi per le singole istituzioni finanziarie che adotteranno strategicamente un approccio integrato tra “Innovazione e Sostenibilità”, trasmettendosi positivamente sull'intero sistema finanziario e, di conseguenza, sul sistema economico e sociale nel suo complesso.
L'Innovazione Finanziaria Sostenibile, come evidenziato nel Manifesto, apre inoltre la strada a notevoli opportunità aggiuntive: 1) in un settore dove la regolamentazione influenza significativamente le priorità strategiche, e le conseguenti azioni delle istituzioni finanziarie, l'Innovazione Finanziaria Sostenibile offre la possibilità di interpretare la sostenibilità non meramente come un obbligo di conformità normativa, bensì come una leva strategica e di business; 2) la tecnologia ha svolto negli ultimi decenni un ruolo preponderante nell'innovazione nel settore. Attraverso l'Innovazione Finanziaria Sostenibile si presenta l'opportunità di rimettere al centro dell’innovazione le persone – clienti, dipendenti, collaboratori e altre risorse umane – sfruttando parallelamente la tecnologia come un abilitatore del cambiamento; 3) la sostenibilità può inoltre stimolare lo sviluppo di innovazioni condivise tra le istituzioni finanziarie e i loro stakeholder, promuovendo la "coopetition" a sostegno di iniziative “di sistema”.
Continueremo anche nel 2024, e nei prossimi anni, a presidiare e promuovere il tema dell’Innovazione Finanziaria Sostenibile, partendo come sempre dall’ascolto e coinvolgimento dei vari stakeholder: consumatori, imprese, istituzioni, ecc.

 

Ha evidenziato l’importanza di avere “Istituzioni Finanziarie Innovative” e di fare cultura dell’innovazione finanziaria. Non c’è il rischio di autoreferenzialità nel settore?

Fare cultura dell’Innovazione Finanziaria nella visione di AIFIn significa osservare l’evoluzione del settore analizzando i relativi trend emergenti, coinvolgere ed ascoltare gli stakeholder, condividere le best practice e dare visibilità alle Istituzioni Finanziarie che credono nell’innovazione come leva strategica, stimolare i nostri Aderenti a migliorare continuamente la loro capacità organizzativa di innovazione, promuovere l’”innovazione di valore” per favorire lo sviluppo di un sistema finanziario più evoluto e sostenibile nel lungo periodo.
Nel fare cultura dell’innovazione, come sempre, nei nostri venti anni di attività, abbiamo voluto mantenere il ruolo di Associazione Culturale ponendoci in una posizione centrale ma “indipendente” rispetto ai vari portatori di interesse del settore e stimolando con passione, serietà e competenza il confronto e dialogo aperto sul tema dell’innovazione finanziaria. Lo abbiamo sempre fatto con un approccio da ricercatori di mercato e con un taglio strategico e manageriale, partendo spesso dalla rilevazione delle aspettattive degli stakeholder ed evitando di essere troppo teorici. 
È necessario premettere che per le aziende di qualsiasi settore è importante essere ed essere riconosciute dal mercato come imprese innovative. Sono numerosi, in tal senso, i relativi benefici: capacità di acquisire vantaggi competitivi e di creare valore, attraendo investitori; acquisire e fidelizzare clienti, talenti, partner commerciali; maggior capacità di adattamento e resilienza; ecc. Avere Istituzioni Finanziarie Innovative è ancor più importante in relazione al loro ruolo all’interno del sistema finanziario e al loro contributo e supporto allo sviluppo dell’economia e della società.
Relativamente al tema dell’autoreferenzialità, effettivamente negli ultimi anni c’è stato, in tutti i settori, forse un abuso di comunicazione sull’innovazione. In alcuni casi l’innovazione, aziendale o di prodotto, rischia di diventare un’operazione soprattutto di marketing. C’è un vero e proprio rischio di “Innovation Washing”.
Un’evidenza in tal senso sono i numerosi premi e award dati alle aziende di tutti i settori. Alcuni di questi vengono assegnati senza un serio processo di selezione; altri addirittura si ricevono pagando per vincere. Le aziende dovrebbero stare molto attente a non apparire autoreferenziali sul tema dell’innovazione.
Ricordo che il Premio AIFIn sull’innovazione finanziaria (Financial Innovation – Italian Awards e ex Cerchio d’oro dell’Innovazione Finanziaria) era nato venti anni fa con l’idea di raccogliere progetti innovativi per il nostro Osservatorio fornendo alle istituzioni finanziarie più innovative visibilità e contestualmente valorizzando l’impegno sull’innovazione di manager e professional del settore. Nel tempo abbiamo apportato tutta una serie di correttivi al regolamento del Premio per rafforzarne la reputazione e la sua indipendenza e serietà, ormai riconosciuta dall’intera industria.
Ma faremo di più. A partire dal 2024 lanceremo per le Istituzioni Finanziarie aderenti AIFIn che vorranno aderire ad un percorso di accreditamento dedicato, l’attestato di “Istituzioni Finanziarie Innovative”. In generale, gli aderenti AIFIn hanno sempre dimostrato, condividendo le loro best practice nel programma annuale AIFIn, una significativa sensibilità e capacità di innovazione.
L’attestato sarà un ulteriore riconoscimento formale basato su due fattori: la capacità di innovazione in termini di output, rilevata attraverso i progetti innovativi condivisi nel programma annuale AIFIn; la capacità di innovazione in termini organizzativi, rilevata sulla base di un innovation assessment. Tra i 12 elementi di valutazione previsti dal nostro modello FIMI (Financial Innovation Maturity Model) abbiamo voluto recentemente aggiungere anche la sostenibilità, proprio con l’obiettivo di creare un forte legame con l'innovazione finanziaria. L'attestato AIFIn dunque non è una certificazione di un sistema di gestione dell'innovazione, che può esistere in modo formale o meno, ma una attestazione basata su una valutazione integrata della capacità di innovazione, dalla strategia all'output.
Le Istituzioni Finanziarie AIFIn sono già oggi inserite nel nostro Financial Innovation Maturity Index. In funzione del posizionamento raggiunto nell’indice e della tipologia e/o dimensione di Istituzione Finanziaria, sarà assegnato anche l’attestato come Istituzione Finanziaria Innovativa dell’anno. Riteniamo tale metodologia più “solida” e soprattutto in grado di fornire una visione più completa e sistemica della capacità di innovazione.

 

Ha evidenziato come la mancanza di cultura aziendale sia la principale barriera all’innovazione percepita nelle istituzioni finanziarie. Cosa può fare il top management per favorire lo sviluppo di una adeguata cultura dell’innovazione nelle istituzioni finanziarie?

Fare cultura dell’Innovazione Finanziaria dal nostro punto di vista significa "in primis" ingaggiare tutta la popolazione aziendale, e in una visione più ampia, tutto l’ecosistema aziendale (reti distributive, partner, ecc.). Ancorché la tecnologia sia oggi il principale driver è impensabile fare innovazione senza mettere al centro della propria strategia il capitale umano e le relazioni con gli stakeholder.
Spesso si pensa che l’innovazione sia una responsabilità principalmente delle funzioni Operations/IT o del Business/Marketing. Dal nostro punto di vista l’innovazione dovrebbe essere una "responsabilità diffusa" all'interno dell'organizzazione. Per questo negli anni nel nostro programma workshop abbiamo inserito diversi incontri dedicati alle funzioni trasversali (Sostenibilità, Marketing e Comunicazione, HR e Organizzazione, Risk Management e Internal Controls, Operations & Transformation) al fine di coinvolgere tutte le aree aziendali sul tema dell'innovazione.  Ogni funzione dovrebbe contribuire all’innovazione aziendale e avere, formalmente o informalmente, un "innovation manager", valorizzando soprattutto i talenti. Frequentemente nei corsi di formazione sull’innovazione mi viene chiesto chi dovrebbe essere il Responsabile dell’Innovazione in una Istituzione Finanziaria. Non c’è una risposta organizzativa che vada bene per tutte le aziende e situazioni, e ci possono essere diverse soluzioni. Molto dipende dalla priorità strategica data all’innovazione e dal livello di maturità aziendale nella gestione dell’innovazione. Anche nelle aziende dove è presente un Chief Innovation Officer (CInO), questo profilo e le sue responsabilità spesso possono essere molto diverse nelle varie realtà. Sicuramente un CInO dovrebbe occuparsi di sviluppare un adeguato sistema di gestione dell’innovazione, di fare cultura e formazione, di gestire un processo sufficientemente strutturato, ecc. Tuttavia crediamo che quanto più l'innovazione sia strategica e coinvolga la trasformazione del modello di business, tanto più il vero responsabile dell'innovazione debba essere il CEO.