Intesa Sanpaolo: due nuove iniziative per l'inclusione finanziaria
Dedicate alle madri lavoratrici e a persone con difficoltà di accesso alla pensione.
Intesa Sanpaolo amplia il suo raggio d’azione nella promozione dell’inclusione finanziaria attraverso due nuove iniziative del Fondo di Impatto dedicate alle madri lavoratrici o imprenditrici e alle persone ultra cinquantenni con difficoltà di accesso alla pensione.
Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, ha annunciato i due progetti in occasione dell’evento “Intesa Sanpaolo motore per lo sviluppo inclusivo e sostenibile”, che il Gruppo ha organizzato per presentare i propri risultati in ambito sociale e culturale.
“L’impatto è donna: diamo fiducia e opportunità alle donne, vicine e lontane” e “Diritto alla pensione” sono prestiti ad alto impatto sociale finalizzati a consentire l’accesso al credito di soggetti sprovvisti dei requisiti previsti secondo i criteri convenzionali. Le due iniziative rientrano nell’attività del Fondo d’Impatto di 250 milioni di euro - che permette a leva di concedere prestiti per un totale di 1,25 miliardi di euro - che raccoglie l’eredità dell’esperienza di Banca Prossima, oggi incorporata nel Gruppo.
Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata nel suo ruolo di motore dell’economia reale e sociale del Paese, dando un contributo concreto per non lasciare indietro nessuno. Essere una delle banche più solide e profittevoli in Europa ci dà la possibilità di mettere a disposizione strumenti innovativi ed efficaci che restituiscano fiducia nel futuro anche a chi è in difficoltà. Il Fondo d’impatto è un tassello molto importante nella strategia annunciata due anni fa con il Piano di Impresa di essere la prima Impact Bank al mondo, attraverso diversi progetti coordinati tra loro e rivolti a giovani, famiglie e imprese, con una ricaduta positiva e inclusiva sulla società nel suo complesso. Le due nuove iniziative presentate oggi favoriscono l’accesso al credito anche alle madri lavoratrici e alle persone prossime alla pensione, ma che devono completare il versamento dei contributi INPS. Entrambe le categorie si trovano oggi a svolgere un ruolo fondamentale di sostegno alla famiglia. Permettere loro di accedere al credito a condizioni di favore significa sostenere la collettività nel suo insieme, un valore imprescindibile per la nostra Banca”.
Le due iniziative:
1) “L’impatto è donna: diamo fiducia e opportunità alle donne, vicine e lontane” Le donne, spesso, si trovano in difficoltà nel conciliare maternità e lavoro per politiche insufficienti a supporto e, in molte aree del mondo, anche a causa di un difficile accesso al credito. Due le aree geografiche prese in considerazione: l’Italia, dove la partecipazione delle donne al lavoro è del 49%, contro una media Europea del 62% (penultima dopo la Grecia), con un gap di genere al 20% (contro una media dell’11% dell’Europa) e il Far East (India, Indonesia, Filippine, Thailandia, Vietnam), dove le donne contribuiscono in modo decisivo al sostentamento del proprio nucleo familiare ma non possono accedere al credito per avviare o rafforzare microimprese, pur mostrando un tasso di rimborso dei prestiti molto elevato.
Il progetto si articola quindi su due dimensioni, coerenti tra loro:
- in Italia, per le donne che si trovano a dover scegliere tra lavoro e maternità, Intesa Sanpaolo, anche grazie al supporto dei volontari bancari Vo.B.I.S., metterà a disposizione un prestito alle neo mamme lavoratrici, affinché possano mantenere il lavoro e integrare il reddito personale. Inoltre concederà finanziamenti alle startup di giovani madri che vogliono diventare imprenditrici;
- in India, Intesa Sanpaolo sosterrà un’iniziativa di microcredito dedicata alle donne e alla famiglia, operata in loco da un partner, CreditAccess, società che dal 2007 si occupa, con grande successo, di finanziamenti per l’avvio o il rafforzamento di microimprese al femminile.
Intesa Sanpaolo applica per i 90 mila dipendenti del Gruppo politiche di conciliazione vita famigliare / vita professionale molto avanzate, sempre in accordo con le sigle sindacali, come lo Smart working, misure per la paternità al fine di facilitare il rientro al lavoro delle madri, banca del tempo. Il sistema di tutela della genitorialità integra e migliora l’insieme di congedi e permessi previsti a livello legislativo e contrattuale nazionale, con specifici interventi tesi a favorire il coinvolgimento dei padri nelle cure familiari. Numerose sono le misure in generale per la conciliazione famiglia-lavoro, come ad esempio la possibilità di permessi speciali a fronte di determinate condizioni di disagio del dipendente e/o di familiari.
2) Diritto alla pensione
Sempre più persone, a causa della perdita di lavoro, devono ricollocarsi con contratti precari o con un impiego lontano dalla loro esperienza professionale. L’Istat ha rilevato che nel decennio 2009-2019 i disoccupati over 50 sono aumentati del 207%, (donne +260%, uomini +184%). Tra gli italiani ultracinquantenni che restano senza lavoro, il 61,4% non trovano una nuova occupazione entro l’anno; solo per il 38,6% la disoccupazione dura meno di 12 mesi. Secondo l’Istat nel 2019 i disoccupati over 50 sono 559.000 e rappresentano una fascia grigia nel mondo del lavoro perché faticano a trovare una nuova occupazione e vedono allontanarsi la pensione per mancanza dei versamenti contributivi.
Intesa Sanpaolo ha in cantiere un prestito che si indirizza principalmente a tre target:
- disoccupati prossimi al raggiungimento o che hanno raggiunto l’età per andare in pensione ma non hanno il requisito dei contributi versati;
- disoccupati che versano volontariamente i contributi ai fini pensionistici ma interrompono i pagamenti per sopravvenute difficoltà economiche. Possono accedere coloro che si trovano in stato di disoccupazione, perfezionano il diritto alla pensione entro 36 mesi dalla data di autorizzazione INPS al versamento dei contributi volontari e si trovano in una determinata proporzione tra età contributiva e anagrafica;
- occupati che trovano un accordo di accompagnamento alla pensione (versamento contributi) con il datore di lavoro. Possono accedere coloro che hanno almeno 20 anni di contributi versati, non più di 5 anni alla maturazione del diritto alla pensione e definiscono un accordo con l’azienda per una uscita anticipata che prevede una somma per il versamento dei contributi volontari. Intesa Sanpaolo erogherà ogni mese e sino alla maturazione del diritto alla pensione un importo ad essa commisurato per garantire il mantenimento del tenore di vita.
Questa iniziativa rientra pienamente negli obiettivi Impact di Intesa Sanpaolo. La collaborazione tra Intesa Sanpaolo, la rete dei Patronati, i Sindacati, le Associazioni datoriali e l’INPS permetterà la verifica della posizione previdenziale del richiedente e dei requisiti di accesso.
Fonte:Intesa Sanpaolo