Innovazione finanziaria: resilienza, sostenibilità, corporate governance
Sergio Spaccavento, Presidente - AIFIn e CEO - MarketLab
Quali sono le principali novità emerse dall’edizione 2020 dell’Osservatorio AIFIn/MarketLab sull’“Innovazione finanziaria”?
Dal 2006 l’Osservatorio rileva i principali trend che potrebbero guidare le strategie e innovazioni del settore bancario, assicurativo e finanziario, i rischi e le opportunità percepiti, l’evoluzione nella governance dell’innovazione, l’approccio al Fintech, i principali casi e aree di innovazione, ecc.
Quest’anno, inoltre, abbiamo voluto fare un particolare focus sul rapporto tra “governance dell’innovazione” e “corporate governance” intervistando con un questionario “ad hoc” un campione di Presidenti, Amministratori Delegati e/o Direttori generali.
Tuttavia l’aspetto più significativo è che l’Osservatorio è stato condotto in un periodo di grande incertezza legata agli impatti umani, sociali ed economici del Covid-19. Abbiamo quindi integrato la rilevazione con una successiva e ulteriore survey sugli effetti attesi dai manager in questo settore.
Segnalerei proprio in relazione al tema della pandemia che su 27 trend potenzialmente rilevanti in termini di impatti (a 3/10 anni) per l’industria, sottoposti alla valutazione dell'executive panel, crescono in termini di importanza percepita, rispetto agli anni precedenti, i rischi emergenti, passati dalle ultime posizioni alla top 5.
Di fronte ad uno shock economico e sociale, come quello che stiamo vivendo, gli impatti per il settore bancario, assicurativo e finanziario saranno significativi.
Ci aspettiamo quindi un aumento della sensibilità verso i rischi emergenti non solo da parte delle istituzioni pubbliche, della società e del mercato ma anche delle istituzioni finanziarie, soprattutto nell'approccio di risk management dando maggior rilevanza ai rischi strategici.
Ricordiamo che le aree di convergenza sui trend (quelle su cui c’è maggiore consensus tra i manager) sono quelle su cui possiamo attenderci maggiori iniziative strategiche e innovazione.
Le istituzioni finanziarie dovranno quindi da un lato essere “vicine” e supportare, in questo particolare momento di crisi, le famiglie, le imprese e l’economia reale in modo efficiente ed efficace (es. con meno burocrazia e maggiore velocità anche grazie al digitale) e dall’altro dimostrare la loro capacità di resilienza. In questo senso ci aspettiamo tante nuove iniziative, anche innovative, “responsabili” e "sostenibili”.
La sostenibilità, infatti, è stata indicata come il principale trend con impatti positivi per il settore nei prossimi anni. Tra i trend ad impatto negativo emergono la stabilità politica/rischio paese e l’evoluzione normativa regolamentare.
Su quest’ultimo aspetto il 91% dei manager intervistati concorda sul fatto che la continua evoluzione normativa e l’eccessiva regolamentazione influenzano e condizionano in modo eccessivo le priorità strategiche delle istituzioni finanziarie. Un tema da non sottovalutare viste le priorità che le istituzioni finanziarie si trovano a dover affrontare in questo momento per rispondere ai bisogni e alle aspettative delle imprese e delle famiglie. Si chiede ai policy maker e ai vari regulators "semplificazione" non necessariamente deregolamentazione.
Quali potrebbero essere gli impatti economici del Covid-19 sul settore bancario, assicurativo e finanziario e i possibili scenari? E che ruolo potrebbe avere l’innovazione?
Recentemente il Fondo Monetario Internazionale ha fornito alcune stime sui possibili impatti del Covid-19 sull’economia in termini di perdita del GDP 2020 (-3% a livello mondiale, -6,1% nei paesi avanzati, -9,1% per l’Italia), ma con un possibile recupero, anche significativo nel 2021. Riteniamo che le tante previsioni economiche che si stanno facendo in questi giorni dovranno necessariamente essere aggiornate man mano che saranno più chiari ed evidenti gli impatti indiretti della pandemia, in relazione alle interconnessioni tra sistemi economici e per effetto della globalizzazione.
Le ripercussioni per il sistema finanziario saranno significative essendo fortemente interconnesso con il sistema economico.
Dalla nostra survey emerge una grande incertezza su quelli che potrebbero essere i possibili impatti in termini di riduzione dei ricavi e di redditività nel 2020 per il settore bancario, assicurativo e finanziario. Più ottimistici, invece, i tempi di recupero degli stessi indicatori economici ipotizzato dalla maggioranza dell’executive panel tra il 2021 e il 2022.
Tuttavia è stata rilevata una forte incertezza sulla possibile evoluzione del mercato soprattutto sui cambiamenti della domanda. Come cambieranno i comportamenti, i bisogni e le aspettative della clientela? In quali tempi? ecc. Sono tante le domande che i manager del settore si pongono. In molti in ogni caso ipotizzano cambiamenti strutturali nella società post Covid, alcuni dei quali anche positivi come un’accelerazione significativa nell’uso dei canali digitali, lo sviluppo definitivo dell’e-commerce e l’adozione dei pagamenti digitali, una maggiore crescita della domanda di polizze salute, ecc. Altre aree di business invece soffriranno particolarmente come il credito al consumo per la riduzione degli acquisiti di beni durevoli, il credito alle imprese con un aumento degli NPL, i possibili impatti sul risparmio gestito, ecc.
Ritornando al possibile scenario per le istituzioni finanziarie ricordiamo che la pressione sulla redditività in questi anni aveva già fatto crescere significativamente l’incertezza sulla sostenibilità dei modelli di business. Nello stesso tempo è cresciuta anche la percezione e la rilevanza data ai rischi strategici. La crisi in corso sottoporrà ad un ulteriore e forte stress le istituzioni finanziarie.
Nella "nuova normalità" post Covid-19 quindi ci sarà spazio solo per chi avrà saputo leggere e interpretare correttamente il futuro e i relativi cambiamenti strutturali che coinvolgeranno tutti gli stakeholder, definendo strategie e piani che dovranno necessariamente essere riformulati al fine di perseguire modelli di business sostenibili.
Le fasi di discontinuità ci pongono tuttavia di fronte non solo a importanti sfide e responsabilità ma anche a grandi opportunità.
Abbiamo suggerito nell’Osservatorio di utilizzare lo strategic foresight per definire possibili scenari e a supporto della pianificazione e innovazione strategica. Fasi di discontinuità come questa richiedono scelte strategiche non convenzionali e una maggiore propensione al rischio d'impresa ("risk appetite").
Ma le istituzioni finanziarie hanno questa capacità di innovazione?
La capacità di innovazione è una capacità organizzativa che si crea nel tempo con investimenti, interventi sulle risorse umane, sull’organizzazione, sui processi, ecc. Nell’Osservatorio rileviamo ogni anno la priorità strategica data all’innovazione, il commitment a vari livelli organizzativi, il concetto e gli obiettivi dell’innovazione, le barriere e il modello organizzativo adottato, oltre ad altre informazioni.
Sulla base di questi elementi è possibile definire il livello di "innovation maturity e capability" di ogni istituzione finanziaria attraverso poi un processo di assessment “ad hoc”.
Come AIFIn, dopo 15 anni di attività di promozione e diffusione della cultura dell'innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario italiano, riteniamo di aver contribuito, almeno in parte, ad una maggiore sensibilizzazione sul tema, anche grazie al supporto e alla fiducia di molte istituzioni finanziarie che aderiscono alle nostre attività. Restiamo un think tank indipendente e vogliamo continuare ad essere il punto di riferimento nel settore sul tema dell'innovazione finanziaria.
Negli ultimi anni ci sono stati segnali positivi su come le istituzioni finanziarie stanno cambiando il loro approccio alla gestione e governance dell'innovazione. Alcune si sono dotate, come da noi suggerito, di strutture dedicate con responsabilità sull’innovazione. Altre hanno introdotto anche la figura del Chief Innovation Officer.
Tuttavia oggi è necessario fare un salto di qualità nella governance dell’innovazione. Innanzitutto abbiamo previsto un "Chief Innovation Officer" per una fase 2 del percorso di "innovation maturity" aziendale con responsabilità, funzioni e competenze diverse.
Ma soprattutto il messaggio principale che abbiamo voluto dare nell’Osservatorio “Innovazione Finanziaria 2020” è che l’innovazione deve “entrare” nei CdA delle istituzioni finanziarie. Solo in questo modo l’innovazione può essere veramente strategica. Avere consapevolezza, a livello di board, della capacità di innovazione aziendale è fondamentale. Per questo sarà necessario intervenire sulla qualità della corporate governance inserendo competenze di innovazione finanziaria al fine di rafforzare e/o migliorare la capacità di indirizzo strategico. Abbiamo suggerito l’istituzione di comitati endo-consiliari di “Strategia e innovazione”.
Relativamente all'analisi dei progetti, 90 in questa edizione, abbiamo fornito 10 evidenze che possono guidare lo sviluppo del portafoglio "progetti innovativi" delle istituzioni finanziarie a breve termine. La sfida tuttavia è quella di far evolvere tale portafoglio progettuale con nuove idee e progetti a medio lungo termine per supportare la trasformazione del business model.