Blurring the Borders: la nuova sfida per il settore assicurativo e bancario
Alberto Garuccio, Insurtech Thought Leader, Techstars e Innovation Ecosystem, Reale Group
In un mondo che cambia esponenzialmente, le società di servizi finanziari si trovano costantemente di fronte all’esigenza di migliorare la propria capacità di rispondere a tale cambiamento. Alcune dinamiche che hanno fortemente caratterizzato altri settori di business nell’ultimo decennio stanno infatti diventando inevitabilmente rilevanti anche all’interno del nostro settore. Ma quali sono le caratteristiche principali di questo cambiamento? In primis la velocità, elemento costante alla base di molti fenomeni di trasformazione che stiamo osservando. Il secondo elemento è l’imprevedibilità del cambiamento, in parte alimentato dalla velocità stessa ma spesso da eventi esogeni inattesi. Il terzo elemento è sintetizzabile con il termine forza del cambiamento, ed è composto da una serie di dinamiche strutturali rilevanti, come l’evoluzione tecnologica, il cambio di bisogni e attese nei consumatori e, per quanto riguarda la nostra industry, l’evoluzione normativa.
Questi 3 elementi dunque – velocità, imprevedibilità e forza del cambiamento, combinati tra loro creano le condizioni per la definizione di nuovi modelli di business, determinando di conseguenza nuovi assetti organizzativi interni e la necessità di acquisire nuove capabilities e competenze per competere sul mercato.
Analizzando gli attuali investimenti e sforzi che molti operatori del settore finanziario stanno mettendo in campo sul tema innovazione, appare infatti evidente come ci siano ancora molti elementi da indirizzare per far sì che l’innovazione nei financial services inizi a generare un reale impatto nel core business aziendale, trasformandosi da leva per garantire un miglior posizionamento in termini di brand awareness ad effettivo strumento in grado di guidare l’evoluzione del proprio core business e la trasformazione culturale.
Per giocare questa partita occorre partire da un principio difficile da assimilare all’interno di un’organizzazione. Da un lato il core business aziendale impone la capacità di gestire in maniera solida, all’interno di elementi normativi definiti, con degli equilibri finanziari ben precisi, lo sviluppo del proprio business. Dall’altro le dinamiche di cambiamento implicano la necessità di uscire dal proprio perimetro di azione, misurandosi con il mercato e con nuovi operatori. Con il termine “blurring the borders” intendo la capacità di rendere più tenui i propri confini aziendali, interni ed esterni, agendo sulla propria cultura aziendale, creando una vision condivisa aziendalmente ed individualmente, che ridefinisca cosa significhi sviluppare il proprio core business, costruendo un’estensione delle proprie attività core che mantenga un legame stretto con il proprio business as usual. Questo elemento è il cardine per consentire una reale trasformazione, che oggi inizia ad essere uno dei driver di competizione per i servizi bancari, in particolar modo per quanto riguarda pagamenti e lending, ma che assume invece la valenza di opportunità a tratti ancora potenziale per il mondo assicurativo.
È interessante infatti notare un diverso punto di partenza tra settore bancario e assicurativo. Quello che per le assicurazioni da sempre è parte del proprio DNA, e cioè non essere per forza al centro della relazione con il cliente ma avvalersi di un modello esteso di partnership B2B, siano essi gli agenti della propria compagnia, siano essi broker o terze parti, crea a livello culturale un minor scollamento sulla vision aziendale rispetto al settore bancario, in cui la centralità della fiducia e della relazione con il cliente è da sempre l’asset per la distribuzione dei propri servizi. Le compagnie assicurative possono quindi anche permettersi, almeno nell’immediato, di giocare la partita in maniera consapevole senza doversi sedere nello scomodo posto di guida dell’ecosistema, rafforzando la propria capacità di creazione e gestione dei prodotti assicurativi e il proprio ruolo di partner per gli intermediari dei clienti finali, cercando di velocizzare una trasformazione che le porti nella condizione di poter svolgere in un prossimo futuro il ruolo di orchestratore. Oggi più che mai l’auspicio è che l’attuale periodo di incertezza e cambiamento aumenti la consapevolezza e la velocità nella trasformazione del settore1.