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Innovazione nell’Asset Management


Sheila Zanchi, Head of Strategic Marketing & Products, Amundi Italia

Quali sono oggi le principali sfide strategiche per le istituzioni finanziarie ed in particolare per le società di asset management?

Gli ultimi anni hanno aggiunto nuove sfide ad un panorama già contrassegnato da molti cambiamenti. Mi riferisco da un lato alla pandemia, che ha avuto l’effetto secondario di rafforzare le nuove modalità di comunicazione digitale, anche con le istituzioni finanziare, e dall’altro alla spinta delle generazioni più giovani che sta imprimendo una forte accelerazione sull’innovazione indirizzandola verso strumenti più agili e interconnessi. A tutto questo si aggiunge una cultura del risparmio ancora non abbastanza solida.

Le istituzioni finanziarie stanno facendo molto per promuovere l’educazione finanziaria, ma c’è ancora parecchia strada da fare. Secondo l’ultimo Rapporto Consob sulle scelte finanziarie delle famiglie italiane a metà del 2021 il tasso di risparmio lordo delle famiglie, seppur in crescita, era pari al 18% contro il 20% della media dell’area euro. Altrettanto significativo è il dato sulla quota di attività finanziarie detenuta sotto forma di liquidità che secondo Eurostat a giugno 2021 sfiora il 32%.

Questi dati evidenziano come ci sia ancora una certa resistenza ad investire ed una netta preferenza per le attività apparentemente prive di rischio. Alcune fasce della popolazione sono ancora più distanti dal mondo del risparmio e non necessariamente perché abbiano una minore capacità finanziaria. Ad esempio nel 2021 la quota di donne che investono nel mercato azionario era ferma al 30% del totale degli investitori azionari e, per quanto riguarda le fasce d’età, gli over 40 catturavano l’86% degli investimenti azionari totali (Fonte: Rapporto Consob 2021).

Parallelamente è aumentato in modo esponenziale l’interesse per la finanza decentralizzata e le cripto-valute. A fine 2021 si è toccato il picco di valore degli investimenti totali in DeFi, pari a 100 miliardi di dollari (Fonte: DeFi Pulse), ma si tratta di un mercato non regolamentato e molto volatile come dimostra il fatto che il valore di questi investimenti a fine luglio 2022 si era già più che dimezzato.

Il ruolo degli asset manager deve quindi necessariamente modificarsi per adeguarsi al cambiamento e per contribuire alla diffusione dell’educazione finanziaria presso i risparmiatori, in modo da accrescere la loro consapevolezza sui propri bisogni finanziari e assicurativi e sulle opportunità e i rischi dei diversi strumenti disponibili nel mercato. 

 

Quali sono le vostre priorità strategiche e qual è il ruolo dell’innovazione?

L’innovazione ha un ruolo centrale nella nostra organizzazione e permea trasversalmente tutte le strutture aziendali. Per dar spazio alla generazione di nuove idee abbiamo creato un team multifunzionale che ha il compito di incubare nuove idee e creare progetti pilota in ambiti finora poco esplorati.

Concepiamo e applichiamo l’innovazione in diverse forme. La prima, forse più scontata, è l’innovazione di processo che ci permette di snellire i processi aziendali, accorciare i tempi di esecuzione e migliorane la qualità. Stiamo formando una quota importante di personale, in tutte le aree aziendali, con la metodologia Lean Six Sigma e questo ha contribuito a modificare la cultura aziendale che è sempre più improntata al cambiamento. Attraverso le nostre Olimpiadi dell’Efficienza i team si mettono in gara per ottimizzare i processi esistenti o sostituirli con processi più agili ed efficaci. A vincere ovviamente siamo tutti, perché le risorse che si liberano con l’efficienza vengono indirizzate verso attività a maggiore valore aggiunto e verso nuova innovazione.

Un’altra forma di innovazione ci vede impegnati nell’esplorazione di aree di frontiera, laddove si vanno a utilizzare tecnologie e approcci commerciali nuovi. Ad esempio facciamo uso del machine learning negli investimenti per potenziare la nostra capacità di analisi ed elaborare migliaia di variabili e serie storiche in modo da identificare segnali di acquisto e di vendita a livello di asset class. Intelligenza artificiale e machine learning ci possono aiutare anche a fare previsioni e a prendere decisioni, ma in ultima istanza crediamo che non si possa integralmente prescindere dall’esperienza e saggezza umana.

 

Può raccontarci su quali temi si sta concentrando la vostra attenzione?

Gli ambiti in cui abbiamo iniziato a lavorare sono diversi e i cantieri sono ancora aperti. Tra i progetti che ci stanno maggiormente a cuore mi sento di segnalare il tavolo di lavoro con Assogestioni sulla tockenizzazione. Si tratta di un ambito che deve ancora essere disciplinato, ma che potrebbe permettere uno snellimento delle attività operative, specialmente quelle di controllo, e grazie alla blockchain permetterebbe una maggiore trasparenza sui processi che si svolgono “dietro le quinte” per gestire prodotti di investimento.

Siamo interessati anche ad accompagnare le generazioni più giovani nelle scelte di investimento, perché hanno mostrato di avere minore familiarità con la gestione delle proprie finanze. Vorremmo informarle e accompagnarle verso forme semplici di pianificazione finanziaria e risparmio graduale che possano sposarsi con le condizioni di flessibilità o, nei casi peggiori, di precariato che talvolta caratterizzano la carriera lavorativa. Per farlo dovremo essere pronti ad aprirci a nuove tecnologie e pensare modalità distributive più snelle e maggiormente basate sulla tecnologia digitale, in modo da avvicinare i giovani e rendere le nostre soluzioni di investimento più fruibili per loro. Per questo collaboriamo con altre realtà attive in questo campo, come università e fintech, per scambiarci esperienze, e anche valutare nuove modalità di accesso agli investitori, al di fuori dei canali tradizionali.