The Bank Onlife. Le banche del Terzo Millennio
Pierpio Cerfogli, Vice Direttore Generale, BPER Banca
“Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri giorni, così da poter vivere fino ai vostri”, con le parole di Jimmy Carter nel messaggio agli abitanti del futuro, depositato nel cuore del Voyager, ho terminato il mio libro intitolato “2030. The Bank Onlife”.
La visione sottostante non è basata su un miraggio, ma è l’ algoritmo del mio vissuto quotidiano, la mia percezione che il futuro è tra noi e si aggira senza nascondersi, palesandosi anzi con straordinaria potenza, con la magia che trasforma in un file le due versioni della Pentecoste di Manzoni, che rende virtuale la moneta e che trasferisce emozioni e capitali più velocemente della luce: almeno questa ha un limite, Mach 1, Mach 2…, mentre il 5G è come se ci facesse viaggiare a Mach 10.
Scrivere per i giovani studenti universitari non è semplice, ma questo libro è indirizzato in primis a loro. Non è facile rendere “piana una materia sdrucciola”. Ci ho provato utilizzando una modalità narrativa, tentando di rendere interessante, e un poco intrigante, l’immersione nel mondo del Banking.
Il sistema bancario è in una fase evolutiva delicata, compresso tra la tentazione di “conservare” e la necessità di “modernizzare tout court”, con il rischio ricorrente di immaginare che l’innovazione sia inchiodare a martellate una cultura su un’altra. Non basta sovrapporre su vecchie lamiere l’innovazione tecnologica. La verità non sta nel mezzo, ma in avanti: nel cogliere dal futuro gli strumenti tecnologici necessari, immaginando però che sia sempre l’”Uomo” a governare i processi e a non esserne dominato.
Nella riflessione che i megatrend condizioneranno l’economia planetaria, e quindi anche il sistema bancario, ho inserito in questo articolo non solo il tema tecnologico e ambientale, citato nel libro, ma anche qualche pensiero sulla recente emergenza sanitaria COVID-19.
Anticipo alcune riflessioni finali. Le banche del Terzo Millennio dovranno più che avere "essere" tecnologia. Tuttavia ho voluto evidenziare una visione “umanistica” della banca proprio nel momento in cui tutto sembra ridursi ad una sfrenata corsa all’ innovazione che, certo, non va fermata o rallentata ma indirizzata. La tecnologia non è un fine, ma un mezzo1.