La centralità della sostenibilità per lo sviluppo del business
Liana Mazzarella, CSR manager, Banco BPM
Supporto all’imprenditoria, coinvolgimento del personale, sostegno alla comunità e riduzione dell’impatto ambientale sono tra gli obiettivi da sviluppare.
Che ruolo ha la sostenibilità nel settore bancario, assicurativo e finanziario?
Il quadro economico e sociale contemporaneo pone anche al mondo bancario sfide e criticità che richiedono che la sostenibilità entri a far parte dell’ agenda strategica e sia da guida per scelte organizzative e finanziarie. In particolare la recente fusione che ha dato vita al Gruppo Banco BPM ci ha consentito di affrontare i cambiamenti e gli investimenti necessari e proiettarci verso il futuro in maniera più sostenibile. Questa operazione è stata effettuata anche con lo scopo di rafforzare e sviluppare la relazione con gli stakeholder e la vicinanza ai territori di riferimento. Lo Statuto di Banco BPM prevede infatti che parte dell’ utile, quando distribuito, possa essere devoluto a iniziative di valore sociale e ambientale, inoltre il nuovo modello commerciale è stato progettato con l’ obiettivo di mantenere una forte vicinanza a persone, imprese e associazioni; il processo di integrazione e riorganizzazione delle strutture è stato accompagnato da importanti investimenti sulle persone e sul welfare, ponendo in essere iniziative per favorire un maggiore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Il risultato che ci attendiamo è di riuscire a soddisfare nel tempo le aspettative di investitori, clienti, colleghi e membri della comunità che in questi anni difficili hanno continuato a considerarci partner affidabili e di valore e nei confronti dei quali sentiamo la responsabilità di realizzare risultati che si ripetano e durino nel tempo.
In quali ambiti si sviluppa la strategia di sostenibilità di Banco BPM?
La sostenibilità riguarda tutti gli ambiti realmente rilevanti per il business: il supporto alla imprenditoria e alle persone, lo sviluppo e il coinvolgimento del personale, l’ integrità aziendale e il contributo alla lotta alla corruzione, il sostegno alla comunità e la riduzione dell’ impatto ambientale. Obiettivi per noi sono il miglioramento della soddisfazione della clientela, la qualità del servizio offerto, lo sviluppo delle imprese clienti, il mantenimento di un eccellente sistema di welfare, il coinvolgimento dei colleghi e il rafforzamento della formazione interna. Più che temi “non financial” si tratta, come è stato sottolineato da più parti, temi “pre financial” ovvero questioni determinanti anche per il conseguimento dei risultati economici.
Qual è stato il progetto più significativo da voi sviluppato?
Se si parla del progetto più significativo non si può prescindere dal progetto di fusione tra BPM e Banco Popolare, che ha dato vita al terzo polo bancario del paese. Lo scopo è stato quello di creare valore in una logica di lungo periodo, presupposto per generare non solo una forte redditività, ma opportunità e soddisfazione per tutti gli stakeholder.
Le iniziative specifiche in tema sostenibilità sono state comunque tantissime come ad esempio la collaborazione ormai pluriennale con AVIS volta a promuovere contemporaneamente benessere personale e senso di solidarietà. Gli ospedali italiani si confrontano con un bisogno di sangue in costante aumento sia per l’ invecchiamento della popolazione sia per il calo dei donatori. Il susseguirsi periodico delle giornate dedicate alla donazione in azienda ha portato a un coinvolgimento sempre più numeroso e intenso dei colleghi che vivono l’ iniziativa non solo all’ interno di un corretto stile di vita ma parte di una vera e propria responsabilità collettiva. Il successo dell’ iniziativa che permette di creare valore per tutta la Comunità ha spinto il Gruppo a inserirla nel Piano di Sostenibilità pianificandone l’ estensione a tutte le principali sedi del Gruppo. Altra iniziativa che portiamo avanti da anni riguarda la formazione professionale di giovani in difficoltà. Si tratta di un format innovativo che prevede una partnership pubblico-privato e che coinvolge in un circolo virtuoso numerosi attori (associazioni, fondazioni, scuole professionali, grande distribuzione, piccoli commercianti/artigiani) finalizzato a fornire a giovani italiani che hanno abbandonato la scuola, a migranti richiedenti asilo alcuni dei quali minori non accompagnati, gli strumenti e le competenze per inserirsi nel mondo del lavoro, attraverso la creazione di percorsi di sviluppo professionale costruiti ad hoc secondo le richieste del mercato del lavoro. La percentuale di impiego al temine del percorso è altissima (circa il 97%).