Gli obblighi di rendicontazione non finanziaria come opportunità
Giuseppe Armani, Responsabile Marketing, Cassa Centrale Banca e Lorenzo Kasperkovitz, Responsabile Relazioni Esterne, Eventi e Media Relations, Cassa Centrale Banca
Il Gruppo Cassa Centrale nasce il primo gennaio 2019 con l’obiettivo di coniugare i valori e l’autonomia delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali – Raiffeisenkassen con il coordinamento e l’attività della Capogruppo Cassa Centrale Banca, che ne favorisce la redditività, l’efficienza, la crescita e la stabilità.
Al termine del secondo anno di operatività, gli obblighi di rendicontazione non finanziaria introdotti dal D. Lgs. 254/16 sono diventati uno spunto da una parte per valutare il percorso già fatto, e dall’altra per immaginare le prospettive future.
Una prima opportunità offerta dal nuovo disposto normativo è stata quella di misurarsi con un approccio strutturato, adottando la metrica della sostenibilità, e di confrontarsi con l’ esterno attraverso degli indicatori che via via si vanno affermando e affinando. Una seconda opportunità, che fonda le radici nel ruolo storico e nel DNA della Cooperazione mutualistica di credito, è stata la decisione di promuovere in una logica nuova i nostri principi e i nostri valori.
I Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, infatti, trovano in molti passaggi un riscontro coerente con la nostra interpretazione quotidiana del “fare banca”, formalizzata negli Statuti delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali – Raiffeisenkassen affiliate e in quello della Capogruppo.
A fianco delle opportunità che si sono presentate nella stesura della DNF, l’articolazione molto eterogenea del nuovo Gruppo Bancario Cooperativo e il grande numero di Società che rientrano nel perimetro di consolidamento hanno sicuramente rappresentato una criticità dal punto di vista organizzativo e del processo, anche per l’eterogeneità dei dati richiesti.
Abbiamo fatto molta strada in questi due anni con riferimento all’integrazione organizzativa e procedurale, funzionale al processo di rendicontazione, ma il completamento di questo percorso richiederà inevitabilmente ancora tempo.
Oltre alle tematiche organizzative e della conformità, ci siamo posti il tema di come consentire la fruizione di contenuti a un pubblico numeroso (il Gruppo conta 2,3 milioni di clienti, 450mila Soci e sempre più numerosi stakeholder esterni).
La specificità della cooperazione mutualistica, riconosciuta e più volte ribadita dai tanti provvedimenti normativi e regolamentari, ci ha per esempio portati alla considerazione di quanto i finanziamenti concessi dalle Banche di Credito Cooperativo siano connotati già oggi da una finalità sociale. Ogni BCC destina infatti almeno il 95% dei finanziamenti all’interno della propria zona di competenza: un perimetro geografico limitato che corrisponde all’insieme dei comuni nei quali la Banca opera con uno sportello fisico e i comuni limitrofi, interpretando concretamente la geo-circolarità tra raccolta e impieghi.
Almeno il 50% delle attività di rischio va assunto verso i Soci secondo il principio della prevalenza, un esempio concreto di applicazione della mutualità. Con la consapevolezza che l’articolazione a Gruppo Bancario Cooperativo rappresenta la formula per garantire alle Comunità nelle quali operiamo una presenza ancora più forte, una volta entrato in vigore l’ obbligo della redazione della DNF ci siamo chiesti quale fosse la strada migliore per coordinare la sostenibilità – principio sul quale siamo tutti concordi – con i nostri valori di sempre, quindi con la nostra identità.
La DNF consolidata è stata redatta a questo proposito con l’intento di andare oltre l’adempimento di un obbligo normativo, cogliendo l’opportunità di comunicare le caratteristiche distintive del Gruppo Cassa Centrale e del Credito Cooperativo più in generale, illustrando il ruolo, i valori e la funzione sociale di un sistema che, pur mantenendo saldi i principi di sempre, è riuscito ad evolvere, adattandosi ad un contesto in continua mutazione.
Sul piano qualitativo, la scelta adottata dal Gruppo ha riguardato due filoni narrativi:
• pluralità del Gruppo, che trae forza da tutte le sue entità (Capogruppo, Società controllate, Banche affiliate);
• forte affermazione di identità cooperativa, che caratterizza l’intero Gruppo al di là della differente forma giuridica di alcune Società che lo compongono.1