Sostenibilità e Innovazione Finanziaria: la visione degli stakeholder - FinancialInnovation.it
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Sostenibilità e Innovazione Finanziaria: la visione degli stakeholder


La XX edizione del Convegno AIFIn “Financial Innovation Day” è stata dedicata al tema dell’Innovazione Finanziaria Sostenibile. Presentata la sintesi dei risultati dell’Osservatorio Innovazione Finanziaria, con un focus dedicato al tema “Sostenibilità e Innovazione”. Al Convegno hanno partecipato vari stakeholder istituzionali portando il loro contributo e la loro visione sul tema.

Il rapporto tra Sostenibilità e Innovazione Finanziaria è stato al centro della XX edizione del Convegno AIFIn “Financial Innovation Day”.

Nel programma del Convegno sono stati coinvolti anche diversi stakeholder istituzionali (Assonime, Comune di Milano, Banca d’Italia, Confapi, Consob, Confcommercio, ABI, ANIA e Assogestioni) con l’obiettivo di raccogliere, all’interno di due tavole rotonde, la loro visione sul tema della sostenibilità e del ruolo del settore bancario, assicurativo e finanziario, anche in termini di innovazione.

 

L’evento è stato aperto dal Presidente AIFIn Sergio Spaccavento che ha presentato una sintesi dei risultati dell’Osservatorio AIFIn “Innovazione Finanziaria” ed in particolare le evidenze di diverse ricerche sul tema “sostenibilità e innovazione finanziaria” realizzate nel secondo semestre del 2023, tra cui una indagine quantitativa su un panel di consumatori, una ricerca qualitativa che ha coinvolto rappresentanti di imprese non finanziarie (CFO e Risk/Insurance Manager) e una survey su un panel di cento manager e professional del settore. A questa attività di ricerca si è aggiunta l’analisi dei progetti innovativi presentati durante il programma workshop e quelli candidati al premio AIFIn, circa 200 case history nel 2023.

Il Presidente AIFIn ha dichiarato: “l'innovazione riveste un ruolo cruciale nel guidare il progresso economico e la competitività delle economie. Lo sviluppo di un sistema finanziario evoluto è un fattore determinante per sostenere la crescita economica sostenibile. AIFIn si pone l’obiettivo di stimolare le Istituzioni Finanziarie a migliorare la loro cultura e capacità di innovazione, partendo dall’ascolto delle aspettative degli stakeholder. La sostenibilità per AIFIn rappresenta la nuova frontiera dell’innovazione finanziaria.”

Nel presentare le aspettative di innovazione dei consumatori, Spaccavento ha evidenziato come la sostenibilità sia già parte integrante del concetto di innovazione espresso dagli intervistati. Il 58% degli intervistati ritiene che un sistema finanziario più innovativo possa giocare un ruolo rilevante per favorire la crescita economica e la competitività dell’Italia. Per il 51% inoltre un sistema finanziario più sostenibile potrebbe favorire la sostenibilità del nostro Paese. Ancorché l’innovazione e la sostenibilità non siano indicate come fattore di scelta primari, una quota significativa degli intervistati (44%) dichiara una propensione favorevole al cambiamento per una banca o assicurazione più innovativa e sostenibile.

Le imprese, invece, si aspettano che l'innovazione finanziaria debba necessariamente partire da una profonda comprensione delle peculiarità imprenditoriali, tenendo conto delle diversità settoriali e delle caratteristiche distintive delle singole aziende. Sul tema ESG si aspettano che le istituzioni finanziarie incentivino e valorizzino comportamenti virtuosi delle aziende.

L'analisi dei progetti innovativi, infine, ha fatto emergere come l'innovazione stia avendo un impatto trasversale sulle organizzazioni delle istituzioni finanziarie e sia sempre più integrata alla strategia e al business.

Infine il Presidente AIFIn ha presentato il Manifesto AIFIn dell’”Innovazione Finanziaria Sostenibile”. Il Manifesto prevede dieci principi guida destinati alle istituzioni finanziarie per l'integrazione efficace dell'innovazione e della sostenibilità nelle loro strategie.

 

Il Programma dell’evento si è poi sviluppato con due tavole rotonde che hanno visto il contributo di diversi attori istituzionali e di alcuni rappresentanti delle Istituzioni Finanziarie riguardo il rapporto tra Sostenibilità e Innovazione. Dal confronto è emerso come la sostenibilità si sia ormai imposta come tema nodale nel dibattito tra gli stakeholder e stia portando un profondo cambiamento nell’economia.

 

La prima tavola rotonda dal titolo “Sostenibilità: la visione degli stakeholders. Le aspettative verso il settore bancario, assicurativo e finanziario e il ruolo dell'innovazione.” ha evidenziato come lo sviluppo di un quadro normativo denso e complesso in materia (Green deal, Tassonomia UE, SFDR, CSRD, ecc.), caratterizzato peraltro da una continua evoluzione, ha costituito un fattore di accelerazione cruciale e l’ingresso in una nuova fase, durante la quale gli stakeholder sono ora impegnati nell'applicazione pratica delle normative finora delineate.

In particolare le Associazioni di Categoria delle imprese sollecitano l'adozione di approcci improntati al "buon senso", nonché a gradualità e proporzionalità in questa fase di implementazione, prestando attenzione ai costi e agli impatti, sia diretti che indiretti, derivanti dall'adeguamento alle normative. Ciò assume particolare rilevanza per le micro PMI, al fine di prevenire una potenziale riduzione dell'accesso ai finanziamenti bancari dovuta all'adozione di criteri ESG. Le imprese sono consapevoli che la sostenibilità rappresenti un'opportunità strategica capace di generare vantaggi a lungo termine. Esprimono, pertanto, l'auspicio che il sistema finanziario possa favorire questa trasformazione, promuovendo buone pratiche ESG, adottando un approccio olistico nella valutazione delle aziende e fornendo le necessarie risorse finanziarie.

Cristina Di Bari, Componente della Giunta di Presidenza confederale di Confapi ha evidenziato come “le aziende, siano esse PMI o grandi imprese, devono ampliare la loro  prospettiva del concetto di innovazione e sviluppo considerando non soltanto la pur sempre primaria dimensione economica, ma definendo e realizzando ricadute misurabili, di natura ambientale e  sociale attraverso una governance consapevole e informata su quanto queste componenti possano influenzare la propria crescita. In questo contesto di cambiamento, il sistema finanziario può agire come catalizzatore nella trasformazione verso la sostenibilità ESG delle imprese, incoraggiando professionalmente le buone pratiche, promuovendo un approccio olistico alle valutazioni aziendali e fornendo risorse finanziarie. Questo non solo beneficia l'ambiente e la società, ma può anche generare valore a lungo termine per le aziende e gli investitori.”

Salvatore Vescina, Responsabile del Settore Credito di Confcommercio, ha sottolineato come “gli intermediari finanziari sono destinatari di regole europee che esigono la valutazione dei rischi ESG di ogni singola operazione di finanziamento, anche in relazione alle mPMI espressamente esentate dagli obblighi di rendicontazione non finanziaria. Questa scelta del regolatore rischia di imporre, sul piano sostanziale, obblighi di rendicontazione sproporzionati - soprattutto nel caso delle micro e piccole imprese - e di accentuare la progressiva riduzione dei finanziamenti bancari per le imprese fino a 20 addetti (-35% dal giugno 2011 a quello del 2023).”

Le Autorità di Vigilanza hanno sottolineato la necessità di promuovere lo sviluppo di innovazioni che coniughino efficienza e sostenibilità e la collaborazione tra tutti gli attori del sistema finanziario ed economico. Viene esortata dalle stesse Autorità una partecipazione attiva di tutti gli stakeholder alle fasi di consultazione per orientare adeguatamente la regolamentazione a vantaggio di un sistema finanziario sostenibile.

In particolare Alessio De Vincenzo, Capo del Servizio Stabilità finanziaria del Dipartimento Economia e statistica di Banca d'Italia, ha evidenziato come “l’intenso processo di innovazione tecnologica e digitalizzazione nel settore finanziario rappresenta per gli intermediari sia una opportunità, da cogliere appieno per migliorare qualità e costi dei servizi offerti, sia una fonte di potenziali rischi, da gestire con cura. Autorità e operatori di mercato sono chiamati a promuovere e sostenere lo sviluppo di un’innovazione che coniughi efficienza e sostenibilità, che favorisca l’inclusione finanziaria, che assicuri un utilizzo responsabile dei dati della clientela.”

A conclusione della prima tavola rotonda Felicita De Marco, Head of Sustainability & ESG Strategy del Gruppo BCC Iccrea, in qualità di moderatore, ha commentato: “l’acronimo ESG e la parola Sostenibilità fanno ormai parte della nostra quotidianità e negli ultimi anni sono divenuti centrali, nel dibattito pubblico e istituzionale. Certamente l’ingresso del settore finanziario quale motore del cambiamento ha costituito una importante leva di accelerazione. Dopo una fase volta alla definizione del plesso normativo in materia si sta ora passando ad una nuova fase che vede gli stakeholder impegnati nella concreta applicazione delle norme fin qui definite. Esempi ne sono il GAR – Green Asset Ratio, il primo indicatore di allineamento degli attivi bancari alla Tassonomia UE, nonché la CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive che introduce rilevanti cambiamenti sul fronte del reporting ESG e dei processi di pianificazione aziendale. Molti gli aspetti cui prestare attenzione in questo momento. Tra i principali sicuramente l’esigenza di supporto per le mPMI - anche in relazione alla crescente richiesta di dati ESG -, l’opportunità di costruire ecosistemi e creare sinergia tra i vari attori della trasformazione sostenibile, la necessità di far leva sull’innovazione per accelerare il cambiamento e, in ultimo, il saper identificare le priorità d’azione.”

 

La seconda tavola rotonda dal titolo “Sostenibilità: le sfide per l'industria e le istituzioni finanziarie. Il ruolo dell'innovazione” ha visto la partecipazione delle Associazioni di categoria delle Istituzioni Finanziarie e di alcuni rappresentanti di banche, assicurazioni e le società di investment management.

Le Associazioni di Categoria delle Istituzioni Finanziarie mettono in luce come l'integrazione degli aspetti ESG abbia coinvolto in maniera trasversale tutte le funzioni organizzative e costituisca non solo un obbligo di conformità, ma una leva strategica e di business, con relative opportunità e rischi. Evidenziano come le imprese siano oggi chiamate a definire le proprie priorità d'investimento per la transizione e ad approfondire la raccolta di dati ESG, aspetto particolarmente critico viste le pressanti richieste normative. Sottolineano la sfida di un cambiamento culturale da parte delle imprese e auspicano che le Istituzioni Pubbliche possano definire politiche ed incentivazioni specifiche. Le Istituzioni Finanziarie, infine, in qualità di attori chiave del sistema finanziario e di investitori istituzionali, sono consapevoli del loro ruolo cruciale nella promozione di una transizione economica sostenibile.

Claudia Pasquini, Responsabile Ufficio Rischi, Controlli e Sostenibilità di ABI, si è occupata delle sfide collegate alla sostenibilità, una dimensione che ormai permea l’intera struttura organizzativa: “Da non sottovalutare alcuni approfondimenti sul reperimento dei dati ESG delle controparti bancarie e sulla finanza di transizione, distinta dalla finanza sostenibile. L’integrazione degli aspetti ESG  nei prodotti e processi bancari non è un esercizio di compliance ma una questione di business: vi sono rischi e opportunità che devono essere monitorati. Ovviamente questa integrazione modifica alcuni aspetti dei rapporti con le imprese e con le loro associazioni locali di categoria. Queste ultime possono giocare un ruolo fondamentale nel creare cultura di impresa sostenibile e nell’individuare le priorità di investimento per la transizione da proporre per il supporto finanziario bancario. Parallelamente occorre che siano le istituzioni a individuare politiche di settore e incentivi specifici.”

Alessandra Pasquoni, Responsabile del Servizio Finanza e Investimenti di ANIA, ha evidenziato come “il settore assicurativo italiano può essere uno degli attori chiave per la promozione di una transizione sostenibile della nostra economia, in virtù del suo duplice ruolo di investitore istituzionale - con volumi di investimento pari a quasi €900 miliardi che possono reindirizzare verso investimenti sostenibili – e di fornitore di protezione, attraverso la progettazione e l’offerta di prodotti assicurativi volti alla copertura di rischi ESG. Nell’ultimo triennio, la componente ESG degli investimenti delle imprese assicurative ha mostrato una significativa crescita, rappresentando quasi 135 miliardi di €, ossia il 15% degli investimenti del comparto assicurativo. Tuttavia, la quota di emissioni obbligazionarie verdi a livello globale è attualmente ancora ridotta e ciò limita le strategie di investimento delle imprese nei green bonds. La sostenibilità ha attivato un cambiamento trasversale in tutti i settori, agendo sulla governance, sui processi interni e sul prodotto, spingendo le imprese ad innovare in tutte le aree di business, con costi di implementazione via via crescenti. Le compagnie, come altri investitori, hanno integrato criteri ESG nelle politiche di investimento e nella governance e inserito nuove figure professionali, con competenze specifiche in ambito di finanza sostenibile. In tema di innovazione finanziaria, negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo della finanza alternativa, come motore di finanziamento all’economia reale a cui le imprese assicurative, come investitori privati, sono sempre più chiamate a partecipare.”

Infine, le Istituzioni Finanziarie hanno evidenziato l'importanza di costruire ecosistemi e generare sinergie tra i vari attori coinvolti nella trasformazione sostenibile, sottolineando la necessità di sfruttare l'innovazione per accelerare il cambiamento e di identificare le priorità d'azione. Considerano la sostenibilità non solo come una responsabilità della singola Istituzione Finanziaria, ma anche collettiva e credono che, se condivisa, possa fungere da catalizzatore significativo per l'innovazione.

Valeria Passano, Responsabile Servizio ESG di Crédit Agricole Italia ha raccontato che “la visione della banca  sulla sostenibilità parte dalle origini del Gruppo, che nasce con una matrice mutualista, e ancora oggi si posiziona come la prima Banca di Credito cooperativo al mondo. Il Gruppo ha posto la transizione ambientale e l’utilità sociale al centro della propria strategia di sviluppo, grazie al proprio modello di banca universale e di prossimità a supporto di una transizione giusta. Gli ESG rappresentano quindi per il Gruppo un’enorme opportunità per sostenere privati, famiglie ed imprese ed accompagnarle nella transizione climatica nonché un volano per lo sviluppo di nuovi business che coniughino innovazione e sostenibilità."

Anna Stagnoli, ESG & Strategic Activism (Sustainability) di Eurizon Capital ha evidenziato come “in Eurizon consideriamo la sostenibilità come una responsabilità individuale e allo stesso tempo collettiva e riteniamo che, se condivisa, possa essere non solo un driver di innovazione grazie alla nuova prospettiva a cui mette di fronte le società e il mercato, ma può avere anche il ruolo di guida per lo sviluppo di nuove visioni, strategie e competenze aziendali. Eurizon, da oltre 25 anni si impegna verso tematiche etiche e responsabili sia attraverso l’integrazione dei fattori di sostenibilità negli investimenti, sia promuovendo la crescita sostenibile degli emittenti in cui investe. A questo proposito e grazie all’attività di Stewardship, la società si pone l’obiettivo di confrontarsi e costruire un dialogo di lungo periodo con gli emittenti partecipati, incoraggiandoli a migliorare le loro pratiche di business e di sostenibilità attraverso l’attività di engagement e l’esercizio dei diritti di intervento e di voto”.

A conclusione della seconda tavola rotonda Stefania Elli, Head of Sustainability - AXA Italia, in qualità di moderatore, ha commentato "Le parole Innovazione e Sostenibilità rappresentano concetti intrinsecamente multidimensionali e multidisciplinari. Nell’uso quotidiano questa trasversalità fa sì che talvolta, anche nelle imprese, assumano significati generici, con fini dichiarativi o in un contesto meramente teorico. La tavola rotonda di oggi è stata una chiara testimonianza di quanto innovare in modo sostenibile significhi ripensare il concetto di sviluppo incorporando non solo la dimensione economica, ma anche quella ambientale e sociale, portando valore nel lungo termine. L’integrazione degli aspetti ESG  nei prodotti e nei processi delle istituzioni finanziarie non è un mero esercizio di compliance ma una questione di sopravvivenza del business. La coerenza tra dichiarato e realizzato nella catena del valore è l’unica chiave per poter davvero trasformare la sostenibilità, con i suoi vincoli anche normativi, in vero trigger di innovazione."

La redazione di FinancialInnovation.it